P. Pellegrino (Cesio) M. Santucci

(1921-2010)

 

 

 

 

 

 Omelia di Suffragio di Mons. E. Vecchi

vescovo ausiliare di Bologna

27/07/2010

E' nato a Montecastello di Mercato Saraceno (Forlì) il 29 Gennaio 1921. Ha diretto la Cappella Musicale "Santa Maria dei Servi" di Bologna dal 1947, praticamente fino alla morte, avvenuta il 24 luglio 2010, all’età di 89 anni,  dopo lunga malattia . Carattere forte  e geniale, ha impegnato il suo talento musicale solo per la lode di Dio e della Vergine, soprattutto nella liturgia, con convinzione e competenza, facendo della Chiesa di S. Maria dei Servi – Bologna - il luogo di realizzazione della sua vocazione servitana.  Ha iniziato gli studi musicali nel seminario di Ronzano dove approdò nel 1933. Grazie all'intelligenza di P. Bernardino Piccinelli, maestro dell'Istituto, dotato di grande sensibilità musicale, ebbe i primi rudimenti di musica e di canto gregoriano. In quel seminario dopo le ordinarie lezioni del ginnasio inferiore, tutti giorni si effettuavano prove di canto in vista delle esecuzioni che si dovevano poi effettuare o nella cappella del seminario o nella Basilica dei Servi di Bologna. Fu un inizio quello particolarmente felice e positivo per le numerose esecuzioni che si dovevano effettuare in occasione del settimo centenario della Fondazione dell'Ordine dei Servi di Maria. Da Ronzano a Reggio Emilia per il ginnasio superiore: altre esperienze quanto mai positive perché si faceva tutto in casa: le prove e le esecuzioni. Da Reggio a Montefano per il noviziato e la quinta ginnasiale. Compose in quell'anno, o "Quem vidistis Pastores" per solo e organo, una pastorale molto ben riuscita, tant'è vero che poi fu stampata dall'Editore Zaniboni. Da Montefano di nuovo a Reggio Emilia per il liceo. Compose qui la sua prima Messa a tre voci pari, un vespro, e tante altre composizioni su modelli "perosiani": non si conosceva altro di meglio, allora non c'erano dischi, non c'erano concerti e per di più' ci si arrangiava con le proprie mani e la propria testa: cioè nessuna lezione di tecnica musicale, niente studi regolari di organo o di pianoforte. Compilò in quei due anni una quantità di musica. Copiava tutto quello che trovava. Aveva tempo anche perché studiava pochissimo le materie d'obbligo nelle quali però riusciva bene. Da Reggio Emilia a Roma, dato che riusciva bene in tutte le materie fu il secondo il graduatoria per saltare le terza liceo e andare a Roma al Collegio Internazionale, dove si mise a comporre tutti i giorni all'insegna, naturalmente di quel dilettantismo che lo guidò fino agli studi del Conservatorio.

   A Roma ebbe la grande fortuna di frequentare i corsi di canto gregoriano del famoso benedettino P. Suolo e quelli di polifonia di Raffaele Casimiri presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra, in cui successivamente entrò come professore. Conobbe L. Perosi che ammirò le sue composizioni di cui disse un gran bene, ma la sua modestia era tale che diceva bene di tutti al di fuori di se stesso. La conoscenza di Perosi diede a P.Santucci l'occasione di ascoltare il primo concerto della sua vita nel cortile di San Damaso in Vaticano, dove fu eseguito l'Oratorio dello stesso Perosi "Il Mosè". Nel 1945 si iscrive a composizione nel Conservatorio Rossini di Pesaro; nel 1949 si diploma brillantemente : Presidente della Commissione era il Maestro Alfano. Successivamente e' professore di composizione corale direzione di coro nei conservatori Rossini, Benedetto Marcello, Cherubini e nel Pontificio Istituto di Musica Sacra a Roma; nel contempo tiene per tre anni un corso di musica e musicologia con audizioni, proiezioni su Beethoven e Bach.

    Le composizioni a tutt'oggi sono circa duemila e toccano tutte le forme musicali: oratori, sinfonie, concerti per vari strumenti, mottetti, da una a dodici voci, cantate, e una quantità enorme di musica strumentale con particolare riferimento all'organo per il quale ha scritto centinaia di composizioni, molte delle quali stampate. Numerose composizioni hanno vinto Concorsi Nazionali e Internazionali. E anche presente con decine e decine di articoli pubblicati sulle riviste: Bollettino Ceciliano, Schola Cantorum, Strumenti e Musica, Rivista Internazionale di Musica Sacra, Canto e Voce, Arte Organaria, Avvenire d'Italia, Mondo Cattolico, oltre ad altre riviste di carattere religioso. Negli ultimi anni della sua attività ha stampato: "Opera Omnia Organistica di Bach"; "L'improvvisazione nella Musica", "La Madonna nella Musica", "Consonanze e dissonanze". Altri Saggi: "La Grande Messa in Si Minore di Bach"; "La Passione Secondo Matteo e Secondo Giovanni di Bach"; "L'Oratorio di Natale di Bach"; "L'Organo di O. Messiaen"; "Gli Oratori di Carissimi". Su canto e voce: "Edizioni Carrara" e' in corso di pubblicazione le cantate di Bach: storia, critica, commento, simbolismo e tecnica e relativa traduzione del testo. Nel campo delle traduzioni va ricordata la pubblicazione: Bach - Santucci : 100 Corali. Ha pubblicato anche libri e articoli di argomento socio-religioso. L'ultima fatica dell'attivissimo padre l'oratorio "Lamentationes Jeremiae Prophetae", eseguita da Coro e orchestra del Teatro Comunale di Bologna il 1° Ottobre del 2003 in prima assoluta, è stata premiata da un grande successo di critica e di pubblico. Fr. Francesco M. Rigobello OSM, organista e concertista,  non esita a definire fr. Pellegrino Santucci come il più grande musicista, tra i Servi di Maria, dell'epoca moderna, assieme a fr. Jean-Maria Plum, OSM.