BUDRIO

Chiesa e Convento di San Lorenzo

 

Rilievo, ottenuto da stampo, in cartapesta policroma. Prima metà sec. XVI .Budrio è un grosso centro in Provincia e Diocesi di Bologna a circa 18 chilometri da questa Città verso Ferrara: si trova in pianura ed è circondato da mura; vi si fabbricavano ottime corde armoniche; nelle Chiese si conservano tele d'autore e la popolazione è solerte e molto civile.

La venuta dei Servi di Maria a Budrio risale al 1406 e si deve all'interessamento ed alla bravura del nostro padre Matteo da Bologna, da non confondersi coll'altro p. Matteo da Bologna che fu Generale per un anno solo e morì di peste nel 1371; Fra Matteo predicò il Quaresimale nel detto anno 1406 nella Chiesa parrocchiale di Budrio e lo fece con tale impeto e tanta eloquenza che riuscì a conquistarsi l'amicizia e la stima di tutta quella popolazione. Per l'appunto la Chiesa del Paese, la cui costruzione risaliva a prima del 1185, era così mal ridotta e tanto mal servita che i cittadini offrirono ai Servi di Maria, all'Ordine dei quali apparteneva il p. Matteo, di andare ad insediarsi in quella Chiesa di San Lorenzo e prenderne possesso. Questa Chiesa era stata consacrata nel 1309 da Mons. Bonifacio da Sant'Agostino (pingue terra nel Ferrarese) dei Servi di Maria, Vescovo di Bosa in Sardegna (n. 1260, m. 1315), allora suffraganeo del Vescovo di Bologna; i budriesi si erano detti certi che i buoni Frati avrebbero rimesso in ordine quel rudere di Chiesa e così avvenne; non solo ma si sperava anche che la Parrocchia sarebbe stata meglio assistita giacché, malgrado che il Vescovo avesse concesso dal 1403 anche il Fonte Battesimale per evitare l'inconveniente di dover portare i bambini alla lontana Pieve dei SS. Gervasio e Protasio, la Chiesa restava solitaria e deserta; e poi anche la situazione economica non era fiorente; il Tempio di S. Lorenzo era privo di ogni beneficio e di altre entrate e perciò il Rettore non aveva possibilità di viverci con un minimo di decoro; per questi motivi si venne alla decisione di affidare e donare definitivamente ai Servi di Maria la Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo in Budrio; ciò avvenne il 2 Luglio 1406 con Decreto emanato a Roma dal Papa Innocenzo VII nel quale si dichiara che la suddetta Chiesa concessa in possesso ai Servi di Maria è da essi ricevuta dalla persona, che in loro nome l'accetta, del p. Matteo da Bologna. Copia di questa Bolla si conservava, almeno fino al 1719. nell'Archivio del Convento della SS. Annunziata di Firenze. Il 29 Settembre poi dello stesso anno i nostri Padri presero possesso formale e in forma legale della detta Chiesa. Si può facilmente immaginare la soddisfazione di quel popolo che si vedeva finalmente assistito spiritualmente; a questa gioia rispose l'impegno dei nostri Frati e, a festeggiare l'avvenimento, per otto giorni interi seguirono pubbliche celebrazioni e solenni dispute dottrinali, secondo l'uso di quei tempi, e infine  tre giorni di  preghiere di tutta la comunità parrocchiale.

A questo punto, frati e parrocchiani, si misero all'opera per restaurare la Chiesa e costruire il nuovo Convento. Artefice di questa importante donazione all'Ordine fu il fiorentino Fra Bernardo Bartolomei, allora Abate del Monastero di San Michele in Poggibonsi (+ 1423) poi Vescovo di Città di Castello; per suo tramite il Papa Innocenzo trattò con l'Ordine.

Pare che ad agevolare la chiamata dei Servi di Maria in Budrio, i cittadini di questa città si fossero riservati, quando nel 1123 si erano fabbricata la Chiesa di San Lorenzo, il diritto di nominare il Rettore e quindi, chiamando a reggerla i Religiosi Servi di Maria, intesero di voler coloro che « con l'austerità del vivere e coi loro buoni esempi davano a conoscere anche in quei tempi quanto grande fosse il loro desiderio che hanno sempre vie più nudrito della salute delle anime ». I Servi in Budrio non si contentarono di servir bene la loro Chiesa, ma si misero a completa disposizione dei loro parrocchiani, assecondarli nella loro pietà religiosa e non si risparmiarono nel contribuire alla costruzione di nuove Chiese ed alla istituzione di altre opere pie; così nel 1450 fu edificata la Chiesa di S. Maria Nuova, nel 1510 quella del SS. Sacramento; in quegli anni sorse per loro opera l'Ospedale di S. Apollonia e nel 1473 quello di S. Agata diretto dalla Compagnia della Misericordia.

La devozione alla Madonna Addolorata, particolarmente sentita dai Servi di Maria, ebbe modo di venire coltivata in Budrio corrispondendo alla pietà dei suoi abitanti che nel 1517 cominciarono a venerare un'antica Immagine della Madonna che avevano incorniciata ed appesa al muro della torre del Borgo; col passare del tempo e moltiplicandosi le grazie ricevute venne edificata sul posto una piccola Cappella dedicata alla stessa Madonnina che si ritenne miracolosa e si onorò con pubbliche e giornaliere preci; accrescendosi la frequenza dei fedeli e la devozione, il p. Bartolomeo da Racconigi, Servo di Maria e Parroco di S. Lorenzo, la coltivò con funzioni e sacri discorsi; l'Immagine fu battezzata « la Vergine delle lacrime » e fu istituita la Compagnia delle lagrime di Maria Vergine o più popolarmente Compagnia del Borgo rivestita di abito nero; questo avveniva nel 1557 e in quell'epoca, rendendosi insufficiente la Cappella, fu edificata una nuova Chiesa nella quale fu collocata l'Immagine miracolosa e chiamata Santa Maria del Borgo; la Compagnia conobbe le vicissitudini negative delle leggi napoleoniche, fu spogliata dei suoi beni e poi ricostituita col titolo della Chiesa della Compagnia del SS. Crocifisso del Borgo. In questa Chiesa venne introdotta una Immagine del Crocifisso, divenuta in seguito oggetto di particolare venerazione, che si dice fosse appartenuta a San Filippo Benizi e, come tale, ottenuta per errore; avvenne che nel 1610 i membri della Compagnia delle lacrime della Vergine, con buon numero di simpatizzanti, intrapresero un pellegrinaggio, con tutti i disagi che in quei tempi comportava un tale viaggio, al Santuario della SS. Annunziata di Firenze guidato dal Parroco di S. Lorenzo; all'atto di accomiatarsi, il p. A. Zenobio Baglioni, che era stato Priore di quel Convento nel 1602-1603, a nome della Comunità, commossa da così grande pietà e generoso sacrificio, volle dare per ricordo un Crocifisso che da secoli era conservato in Convento; più tardi i Frati fiorentini si accorsero di aver regalato una preziosa reliquia ai Budriesi in quanto appurarono che quel Cristo era stato usato da S. Filippo Benizi; ne esigettero la restituzione, ma non ci fu verso.

La chiesa del Borgo divenne il Santuario del SS. Crocifisso di S. Filippo Benizi e la folla dei fedeli accorse sempre ad implorarne la miracolosa Immagine in ogni necessità pubblica e privata; nel 1855, quando infieriva spaventoso il colera micidiale, si fecero solenni suppliche per ottenere la salvezza e la vita  tornò normale e tranquilla; nel 1893 una paurosa siccità minacciò i raccolti presentando lo spettro della fame; fu fatta una solenne processione penitenziale col famoso Crocifisso e il giorno dopo un'abbondante pioggia salvò il frutto dei campi e le provviste; a parte le pubbliche preghiere, nessuno potrà dire le grazie ed il conforto che ogni giorno infuse ed infonde nei cuori travagliati dei fedeli l'ascoltata prece privata e giornaliera in sì lungo tempo.

Nel 1900 vennero celebrate in Budrio solennissime feste in occasione dell'anno giubilare e nel 1910 altre feste per la ricorrenza del 3° centenario da quando i Budriesi ricevettero per errore, come abbiamo detto, la sacra Immagine del Crocifisso di S. Filippo dai Padri della SS. Annunziata di Firenze. Anche in questa circostanza il numero dei fedeli accorsi fu moltitudine, le celebrazioni ecclesiali e paesane veramente eccezionali; fu presente il Vicario del Papa Card. Respighi e non mancò, naturalmente, l'Arcivescovo di Bologna che era il Card. Giacomo Della Chiesa, poi Benedetto XV.

L'importanza che subito ebbe nell'Ordine questo Convento e le sue capacità ricettive, si possono dedurre dal fatto che nel '500 si tennero entro le sue mura ben tre Capitoli Generali e precisamente: il 29 Aprile 1535 - il 23 Aprile 1548 e il 28 Maggio 1594.

Lo stesso monastero fu poi onorato anche dalla elezione alla suprema carica dell'Ordine  del  p.  Giovanni Battista Librami, eletto Generale nel Capitolo tenutosi a Cesena il 4 Giugno 1588; egli era nativo di Budrio, (1526), e fu eletto Generale con voto unanime dei Padri vocali; era uomo d'eccezionale ingegno; Professore di metafisica aristotelica nelle Università di Bologna e di Pisa dove insegnò, con la massima stima di tutti, per ben 28 anni e fu anche Decano del Collegio Teologico di Firenze finché fu eletto Generale; fedelissimo scolastico seguace intransigente di San Tommaso; anche governando l'Ordine con somma perizia, non tralasciò il suo studio prediletto della Somma e fu colpito, due anni dopo la sua elezione al Generalato, a Roma il 12 Aprile 1590, con il testo del suo Maestro tra le mani, dal male fatale che gli causò la morte.

Nel Convento di Budrio furono poi celebrati anche diversi Capitoli Provinciali che testimoniano della validità di questa ormai antica fondazione; possiamo citare, per esempio, il Capitolo Provinciale del 20 Giugno 1544, quello dell'8 Aprile 1581, quello del 5 Aprile 1598.

Dobbiamo anche far notare come questo Convento di Budrio, per la sua felice ubicazione sulle vie di transito più battute e per la sua importanza, fu spessissimo mèta dei viaggi dei Superiori Maggiori o per lo meno posto ben desiderato di sosta o di riposo nei loro lunghissimi e faticosissimi itinerari.

Registriamo ora i più insigni Servi di Maria che hanno onorato il Convento di Budrio al quale sono appartenuti o che vi hanno abitato per lungo tempo: Fra Dionisio Cavalli che, nato a Budrio e fattosi Frate dei Servi di Maria, nel 1560 diventò Maestro in Teologia; fu Reggente degli Studi a Ferrara, a Perugia e a Milano; predicatore ben noto, salì i pulpiti più impegnativi; nel 1567 fu Provinciale della Romagna; autore di un commento sul quarto libro delle Sentenze, morì di pèste il 4 Febbraio 1578 nel Convento di Bardi dove era Priore.

Fra Giovanni Battista Mezzetti, del quale abbiamo fatto cenno prima, fece veramente onore al Convento di Budrio; era nato in questa città circa il primo decennio del seicento e fu uomo coltissimo e d'ingegno straordinario; Dottore nell'Università di Bologna, divenne poliglotta, letterato e scienziato; morì giovane nel 1648 lasciando un'opera di filosofia e teologia con elementi di medicina e giurisprudenza ed un'altra di carattere apologetico. Ciò che però fa ricordare in modo speciale il Mezzetti e lo rese famoso, fu l'aver ammaestrato e condotto ad un grado d'istruzione addirittura incredibile un suo discepolo di sette anni, il fanciullo-prodigio Giacomo Modanesi appartenente ad una poverissima famiglia del Borgo ma di una intelligenza (o memoria) fiabesca; dai quattro ai sette anni il p. Mezzetti tenne a scuola questo  ragazzino e lo condusse a sì alte vette di nozioni scientifiche che, il 9 Maggio 1647, lo condusse a Roma nella Chiesa di San Marcello al Corso e lì, alla presenza dei cervelloni più quotati dell'Urbe e rispondendo alla miriade delle loro obiezioni, il fanciullo settenne difese egregiamente tante tesi estratte a sorte di logica, fisica, metafisica, matematica, teologia e medicina; fu accusato di essere indemoniato e fu denunziato all'Inquisizione; venne riconosciuto innocente e, per ordine del Cardinale G. Sacchetti, condotto in trionfo, biancovestito, per le vie di Roma. Il bambino l'anno dopo morì (ciò che accade di solito quando si tratta di esseri così anormali); lo stesso anno morì anche il suo Maestro il p. Mezzetti; forse in seguito all'amaro inghiottito e non digerito per le calunnie che erano state diffuse sul suo conto circa il bambino-prodigio; a sua difesa il p. Cardi pubblicò a Venezia una Apologia che fu ristampata dal Bettinelli nel 1742; lo scritto fu anche a vantaggio del bambino Modanesi; la stregoneria in quell'epoca riempiva il cervello di troppa gente.

Fra Angelo Maria Borri; era figlio del Convento di Budrio e visse nella seconda metà del seicento e morì il 27 Settembre 1714; fu noto e bravissimo musico, direttore d'orchestra e autore; questo dopo avere insegnato scienze sacre nei Conventi di Perugia e di Ferrara; quindi fu Maestro di Cappella delle Corali di Budrio e di Reggio Emilia; infine venne assunto al servizio del Duca di Massa. Alcune sue apprezzate produzioni si trovano nell'Archivio musicale della SS. Annunziata di Firenze (84).

Fra Filippo M. Oppi, nato a Budrio nel 1837, morì in Inghilterra nel 1879. A 27 anni venne inviato in Inghilterra, con altri tre Confratelli, con il mandato d'introdurre l'Ordine dei Servi di Maria in quella terra protestante; malgrado le inevitabili e previste difficoltà, la missione ebbe felice esito ed il padre Oppi vi restò per tutta la vita; morì giovane ma fece tante e bellissime cose in quella terra ostile alla religione cattolica; con il suo coraggio, la sua bontà e soprattutto la sua carità seppe compiere miracoli di apostolato; la sua morte fu pianta specialmente dai poveri e bisognosi di aiuto e di conforto. Budrio può essere fiera di questo suo figlio.

Fra Filippo Piccinini, nato a Forlì nel 1835; però passò gran parte della sua vita nel nostro Convento di Budrio e in quella Chiesa di S. Lorenzo esercitò efficacemente e con ottimi risultati il suo ministero sacerdotale specialmente nel confessionale; fu anche ottimo oratore sacro e predicò in tante Chiese dell'Ordine specialmente in Romagna ed in Toscana; trasferito a Forlì, riuscì ad ottenere la retrocessione all'Ordine della nostra Chiesa di S. Pellegrino dove continuò il suo ministero e assiste molti monasteri di Suore; fu grandemente stimato dal Clero e dai fedeli. Morì nel 1894.

Fra Piriteo Simoni, nacque a Budrio nel 1842; fattosi Servo di Maria, fu nell'Ordine missionario, pittore e musico; Dottore in Teologia, fu anche predicatore e letterato; uomo d'acuto intelletto. Dopo avere imparato l'inglese alla perfezione, partì nel 1870 a fondare l'Ordine in Inghilterra con altri Frati, ottenne frutti apprezzatissimi e poi, nel 1889, andò in America dove rimase per cinque anni predicando le missioni; ritornò in Inghilterra nel 1894 e l'anno dopo si spense rimpianto da tutti. Uomo di vero valore, era anche perfetto Frate, disposto alla più perfetta obbedienza ed espressione della più alta e generosa osservanza della vita religiosa.

Fra Pellegrino Francesco Stagni, altra autentica gloria della città di Budrio dove era nato il 2 Aprile 1859. Entrò nell'Ordine dei Servi a 15 anni e, ancora studente, venne inviato a Londra; da giovane sacerdote andò a Roma dove si laureò in Teologia; ritornò a Londra dove fu Maestro dei Novizi e Parroco della nostra Chiesa di S. Maria; assiste gli immigrati italiani e nel 1893 fu chiamato a Roma di nuovo e questa volta a fare il Professore e lo scrittore, poi Procuratore Generale e Generale dei Servi di Maria; l'Ordine, stremato dalle soppressioni, rifiorì e lui, nel 1907, venne eletto Arcivescovo della Diocesi di L'Aquila; nell'atto d'ingresso in questa sua Sede gli fu accanto il futuro Papa Pio XII suo amico. Nel 1910 venne nominato Delegato Apostolico in Canada dove chiamò i Frati della Toscana che dovevano poi dar vita alla Provincia Canadese dei Servi di Maria. Fece una morte da Santo in Roma, dove era rientrato a causa della cattiva salute, il 22 Settembre 1918. Budrio lo onorò con un busto marmoreo, nel 1924, riconoscendosi onorato in questo suo figlio illustre.

Fra Amadio Brugnoli, nativo di Budrio; entrò nell'Ordine a 15 anni e visse sempre a Bologna nel Convento di S. Maria dei Servi; in quella Chiesa spese tutte le sue energie spirituali, che erano tante, nell'assistenza delle anime in confessionale; fu anche Maestro dei Giovani, Priore del suo Convento e Provinciale della Romagnola; amato e stimato da tutti, a cominciare dalle autorità religiose; morì nel 1924.

A titolo di cronaca, per finire l'argomento « Budrio » ricordiamo che la Congregazione del SS. Crocifisso, di cui abbiamo parlato, composta di 50 fratelli e 50 sorelle, venne fondata nel 1650 dal p. Giulio Cesare Zamboni di Budrio che era Parroco della Chiesa di S. Lorenzo.

Negli anni 1690-1696 vi furono seri disaccordi, come è sempre accaduto in associazioni del genere, tra i padri Servi di Maria del Convento di S. Lorenzo in Budrio e la suddetta Compagnia del SS. Sacramento e di queste liti ne fu interessata anche la Sacra Congregazione del Concilio.

 

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CENNI STORICI SUL SANTUARIO DELLA B.V. DELL'OLMO
II Santuario dell'Olmo è da quattrocento anni il punto di riferimento
della pietà religiosa di tante generazioni di Budriesi.
In esso è venerata l'immagine della Madonna delle Grazie,
detta dell'Olmo, dal nome del grande albero a cui l'appese nel 1586
un falegname budriese, Lodovico dall'Orto, perché proteggesse
i viandanti che passavano per quelle sperdute contrade.
Si tratta di una cartapesta policroma risalente forse alla
prima metà del Cinquecento, che non ha grandissimo valore artistico,
ma che fin da quel lontano 1586 fu fatta oggetto di una grandissima
devozione popolare, accresciuta continuamente dalle grazie ricevute
da molti fedeli.
Dai signori Vizani, proprietari di quelle terre, venne fatta erigere nel 1589,
accanto all'olmo, una prima cappella, che divenne poi una vera e propria
chiesa terminata nel 1596.
Dal 1603, salvo poche interruzioni, la sacra immagine viene portata dal
Santuario a Budrio, per le Rogazioni, e in questa occasione si può notare come,
anche a distanza di secoli, il culto per la Madonna dell'Olmo sia immutato.
Nel 1655 vi furono solenni celebrazioni nella piazza del paese
per l'incoronazione della Madonna.
Nel 1810 i Budriesi acquistarono il Santuario dai Marchesi de' Buoi,
che lo avevano ereditato agli inizi del Settecento dai loro parenti Vizani; d
a allora essi cominciarono ad abbellire la loro chiesa tanto amata.
Nel 1889, nel III centenario, vennero sostituite le antiche travature
con un soffitto a cassettoni.
Durante la guerra 1939-1945 sia il Santuario che il campanile furono
seriamente danneggiati, ma si dovette giungere fino al 1969 perché
venisse avviato un imponente lavoro di restauro generale della chiesa, d
el campanile e della stessa immagine della Madonna.
Nel 1989, in occasione del IV centenario, sono stati completati i lavori
di restauro all'interno del santuario con il ripristino della muratura a vista
di lesene e delle fasce in rilievo per riportarle all'antico stile, e con il completamento
dell'ancona in legno nella sottostante parete, al centro della quale
è posta l'immagine della Beata Vergine delle Grazie.

(dal pieghevole a stampa con l'immagine della B.V., un inno e preghiera: imprimatur 12 aprile 1989)