Ancona Comunità del Sacro Cuore |
Parrocchia del Sacro Cuore |
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Chiesa e Convento del Sacro Cuore fr. Ubaldo M. Forconi, OSM Il 22 Gennaio 1945, nel Convento di Santa Maria dei Servi in Bologna, morì il p. Giovanni Maria Rossi, all'età di 42 anni, Priore Provinciale della Provincia Romagnola, già Priore di San Pietro in Ancona e già Parroco della Chiesa del Sacro Cuore della stessa città; anzi, il primo Parroco di quella Parrocchia e lo fu dal 1926 al 1937, fino a quando cioè venne eletto Provinciale. A parte la sua pietà e le sue qualità straordinarie come Religioso, il suo zelo come Parroco, la sua prudenza come Superiore e la sua capacità come oratore, si deve al suo impegno che non conobbe fatiche né difficoltà quando si trattò di costruire in Ancona, appunto al Sacro Cuore, un ampio e bellissimo edificio, annesso alla Chiesa, come Convento dei Frati e come ambiente per le opere parrocchiali; venne inaugurato nel 1937. Su richiesta dell'Arcivescovo di Ancona, la nuova Parrocchia del Sacro Cuore era stata accettata dai Servi di Maria della provincia Romagnola e la Chiesa aperta al culto nel 1924; tutte le pratiche relative furono terminate e definitivamente sanzionate con il Rescritto esecutivo da parte del Vicario Generale dei Servi di Maria in data 21 Luglio 1925. Nello spazio di pochi anni, grazie allo zelo dei Frati della Provincia Romagnola e in particolare del suddetto p. Giovanni Rossi, quella del Sacro Cuore divenne una delle più efficienti Parrocchie della Città e nella Chiesa furono amorosamente coltivate tutte le devozioni e pie pratiche proprie dell'Ordine dei Servi. Per quanto concerne il periodo della seconda guerra mondiale, grazie anche alla sua ubicazione periferica, la nuova Chiesa ed il Convento del Sacro Cuore non ebbero a subire danni rilevanti, fu anzi provvidenziale la sua presenza in quanto i Frati di San Pietro, come abbiamo detto, trovandosi senza tetto per la tragedia bellica che li aveva coinvolti, trovarono un asilo fraterno in questo Convento della stessa Provincia; in esso si rifugiarono e si salvarono anche tanti anconetani senza casa a causa dei bombardamenti aerei o esposti ad altri pericoli, assai comuni in quei momenti.
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